Quando diciamo che “La montagna non è per tutti” bisogna subito chiarire che stiamo parlando di una montagna ideale, di un luogo della mente e dello spirito, in cui, indipendentemente dall’altitudine, si riesca ancora a perdersi.
Ecco … seppur ideale questa montagna …. non sarà mai per tutti!
Durante il periodo di quarantena, forse per cercare di non deprimersi ulteriormente, in molti abbiamo voluto credere che questa drammatica esperienza di abnegazione e sottomissione alle decisioni più insensate, potesse essere l’occasione per riflettere e ripartire su nuove basi.
Abbiamo creduto che si potesse tornare in Montagna con uno spirito più puro e più rispettoso dopo essersi resi conto degli enormi limiti della nostra specie e del nostro modello economico e sociale.
Questo primo fine settimana dolomitico nella fase della semi apertura, con spostamenti solamente intra regionali, ci ha dato un segnale che va in direzione diametralmente opposta.
Come ogni anno, con l’arrivo della primavera, siamo andati a fare la prima delle due ispezione annuali del Bivacco M. Dal Bianco sulla Forcella Ombretta.
A differenza degli altri anni questa volta bisognava posizionare i cartelli del CAI che spiegano che se entrate nel bivacco è a vostro rischio e pericolo. Non trattandosi di uno spazio sanitizzato dal COVID 19, questo cartello sancisce, con buona pace di avvocati e assicuratori pronti ad intraprendere azioni legali contro i gestori dei bivacchi, che ci troviamo di fronte ad una struttura incustodita!
Questa primavera, nonostante la quarantena, lungo il sentiero abbiamo trovato molti più fazzoletti, bottigliette, integratori del solito. Il bivacco era più sporco e più in disordine del solito e come ogni volta pieno di spazzatura lasciata dalle persone che vi avevano bivaccato o che più semplicemente erano venuti a mangiare per poi riscendere a valle.
Una scritta a pennarello indelebile nella parte interna del bivacco che recitava:
“Fantastico Posto!” firmato Pinuzzu!
Pinuzzu non è un merenderos perché a questa quota i merenderos non arrivano praticamente mai.
Siamo a 2.727m su di un sentiero impegnativo e lungo.
Sono quelle persone che vanno al mare o in montagna o in un qualsiasi luogo all’esterno della città e si fermano a poche decine di metri dall’asfalto per praticare attività di rilassamento e/o gastronomiche, possibilmente in gruppo.
I merenderos non sono dannosi , a patto che non lascino i resti delle grigliate e dei pranzi “en plein air” sul posto.
Non sono dannosi soprattutto perché tendono a concentrarsi in aree facilmente accessibile, poco freguentate dagli animali e da altri esseri umani di indole più solitaria.
Non cercano la wilderness anzi la sfuggono circondandosi di oggettti che li riportino alla civiltà che hanno lasciato da poche ore.
Il merenderos ha un’elevata capacità di adattamento, un’invidiabile facilità a relazionarsi con i suoi simili, ma soprattutto una dote più unica che rara e cioè l’attitudine a sapersi accontentare di poco , a volte di pochissimo.
No .... Pinuzzu non appartiene alla categoria dei merenderos ma a quella molto pericolosa dei nuovi merenderos, i merenderos new generetion o generazione X.
I nuovi merenderos sono giovani , sono stati allevati con cibi iperproteici, hanno attrezzatura tecnica di alto livello, vogliono raggiungere qualsiasi luogo perché nulla è impossibile e nessun luogo è lontano, in inverno vogliono sciare su qualsiasi pendio, fanno freeride ma non sci alpiniscmo, perché non amano la salita preferiscono scivolare, lasciandosi portare dal sistema, senza porsi domande.
I nuovi merenderos non si accontentano mai, sono sempre insoddisfatti, devono costantemente riempire i propri social con nuove foto e video. I nuovi merenderos hanno quasi sempre con loro una Gopro, vestono Montura, hanno gli sci larghi per la powder del Colorado, quella che in Italia non c’è mai stata!
Pinuzzu è arrivato al Bivacco dal Bianco ma non credo che arrampichi, forse un po’ in falesia, qualche boulder con birra e materasso ed amici col van, ma non credo che vada a fare una via sulla parete sud della Marmolada.
... forse non sa neanche cosa rappresenti la parete Sud e quel bivacco che ha ospitato alcuni tra i più grandi alpinisti della storia, altrimenti forse, per rispetto, non avrebbe scritto sulle pareti del bivacco.
Nella spazzatura che abbiamo trovato c’era anche un lima unghie da donna, con manico in tartaruga. Forse era di Pinuzza?
Però Pinuzzu e forse anche Pinuzza hanno sentito qualcosa, si sono accorti che si trovavano in un luogo speciale, forse per un attimo hanno percepito la wilderness e questo deve avergli fatto paura!
Quella paura si è insinuata dentro di loro e hanno avuto bisogno di scrivere, anzi di taggare, di lasciare un segno, come se volessero controllare quella vertigine che per un momento li ha colti impreparati, come il cacciatore mesolitico di Mondeval che 7.500 anni fa, davanti all’immensità del cielo stellato, volle tracciare dei cerchi concentrici sulla roccia!
Quando hai scelto di acquistare un prodotto ELBEC - anche se forse non te ne sei reso conto - hai dimostrato di essere già in sintonia con la nostra filosofia .... che non è la filosofia di Pinuzzu!
Ciò che ci accomuna è che crediamo nella qualità della vita come valore assoluto e la preferiamo ad una cieca adesione a un tenore di vita sempre più alto.
Avvertiamo in modo chiaro la differenza tra qualità e quantità Abbiamo poche regole ma chaire:
Le persone che rispettano questi principi sono nostri fratelli e fanno parte di questa comunità.
Riporta i rifiuti a valle, raccogli i rifiuti anche quelli che trovi lungo il cammino, non lascaire segni del tuo passaggio, rispetta la natura.
... non fare come Pinuzzu!
#elbec
#escidalsentierotracciato
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