Il cotone è costituito principalmente da cellulosa (circa 95%) ed assorbe sino al 15% del proprio peso in acqua! Ma se il cotone assorbe molto bene l’acqua assorbe anche il sudore lasciando la pelle piacevolmente asciutta.
Peccato però che il cotone non rilasci la quantità di acqua assorbita con la stessa rapidità con cui l’assorbe e questo sottrae calore allo strato d’aria a contatto con la pelle!
Questo è il motivo per cui non appena ci si ferma e si smette di sudare si ha l’impressione di gelare!
In particolari circostanze come ad esempio quando dopo aver sudato cala la temperatura, si alza il vento o si è costretti a rimanere fermi a lungo, non c'è nulla di peggio che aver addosso una maglietta di cotone bagnata di sudore (poiché favorisce una rapida perdita di calore corporeo) !
Per questo motivo, il cotone trova poco spazio nell'abbigliamento sportivo invernale e in generale nel vestiario per montagna.
Se il cotone ha molti difetti, ha però anche molti pregi che proveremo ad elencare:
Per capire meglio come mai il cotone sia ipoallergico e soprattutto non produca cattivi odori (se non dopo molti giorni) bisogna confrontare la fibra del cotone con le fibre e le microfibre sintetiche.
In ambito sanitario la microfibra è utilizzata per produrre panni cattura sporco per igienizzare le superfici. La principale caratteristica delle microfibre, infatti, è quella di riuscire a catturare lo sporco, gli acari e la polvere con facilità.
Questa caratteristica è dovuta al fatto che le microfibre sono più sottili e leggere permettono di catturare e rilasciare micro particelle di liquidi più rapidamente, i liquidi catturano lo sporco e le fibre lo intrappolano lasciando evaporare rapidamente i liquidi.
Tornando all’abbigliamento è evidente che se la caratteristica di rapida essiccazione ne fanno i filati più adatti per le attività aerobiche e sportive in genere è chiaro che la facilità con cui ospitano sporco e colonie batteriche rappresenta un inconveniente nel momento in cui questi filati sono a contatto con la nostra pelle.
Micro Fibra versus fibra di Cotone
I filati sintetici generano cattivi odori, allergie, infezioni micotiche. Insomma i prodotti sintetici (ne esistono tanti con caratteristiche molto differenti l’una dall’altra … leggi qui per maggiori informazioni ) hanno tanti pregi .... ma sicuramente non rappresentano i migliori filati da tenere a lungo a contatto con la pelle.
Inutile ricordare poi che mentre i prodotti sintetici devono essere smaltiti nei prodotti indifferenziati il cotone, come la lana e tutti i filati naturali, sono biodegradabili!
Si tratta di berretti senza fascia interna, altamente traspirabili, che possono rappresentare un’ottima alternativa alla lana o alle fibre sintetiche, nei periodi non eccessivamente freddi.
Un prodotto da mettere in una tasca dello zaino anche nei periodi estivi, che può essere indossato all’occasione di un improvviso calo delle temperature così freguenti in montagna, oppure in caso di un bivacco o comunque in tutte le occasioni dove ci sia bisogno di coprire il capo per evitare una dispersione termica che non sia eccessiva.
Tutti i nostri prodotti sono realizzati a mano, uno ad uno nel quadro di un progetto di manifattura diffusa utilizzando cotone biologico organico tinto con prodotti naturali senza l’uso di cloro (vedi tutti i nostri berretti in cotone organico fatti a mano)
Oltre ai berretti fatti a mano abbiamo anche messo in produzione (questa volta i manufatti sono realizzati a mano ma con macchine da cucire) una serie di berretti leggerissimi realizzati con dei tessuti jersey leggermente elasticizzati in cotone organico certificato G.O.T.S. Stiamo provando anche il lino, la canapa ed il bamboo che ha una morbidezza veramente unica! Si tratta di copricapo leggerissimi semplici o a doppio strato pensato per una moltitudine di attività anche al mare oltre che in montagna soprattutto per proteggere dal vento e dal sole. Prodotti veramente gradevoli da mettere al momento opportuno per mantenere il massimo del comfort sempre!
Noi in caso di bivacchi o pernotti nell’ambito di spedizioni a bassa e media quota e mai in condizioni estreme consigliamo sempre di rimuovere l’abbigliamento tecnico e sostituirlo con un prodotto naturale in modo da permettere alla pelle di respirare. Il peso di questi capi è minimo quindi troverete sempre il modo di infilarlo in una tasca della giacca o dello zaino!
Ricorda sempre che tutto il il cotone che utilizziamo è rigorosamente Organico! Se vuoi sapere cosa è il cotone organico e che differenza c'è con il cotone standard continua a leggere nel nostro blog.
Il cotone biologico detto anche organico è un filato prodotto da piante coltivate senza l’uso di fertilizzanti e diserbanti chimici, pesticidi ne altre sostanze tossiche nocive per l’ambiente e per la salute umana, sostanze che vengono comunemente utilizzate sia nella coltivazione del cotone, sia nei successivi stadi della produzione.
Il cotone organico inoltre non deve provenire da sementi geneticamente modificate (OGM).
In Europa, la normativa che regola la produzione di cotone biologico è il regolamento CE n°834/2007 del 28 giugno 2007.
Il cotone organico è certificato da organismi terzi che si occupano di verificare che i produttori utilizzino le stesse metodologie agricole delle coltivazioni biologiche.
Il cotone biologico è certificato da organizzazioni internazionali a tutela ambientale e sociale, ma la certificazione più diffusa su scala globale è sicuramente il GOTS -- Global Organic Textile Standard, un’etichetta che svolge un ruolo davvero importante quando si parla di moda sostenibile, e che possiamo trovare anche su altri tessuti naturali: lino, seta, canapa e lana biologica.
Fiocchi di cotone non trattati
Allo stato attuale la percentuale di cotone organico rappresenta circa il 2% della produzione mondiale e si concentra principalmente nei paesi in via di sviluppo che cercano di discostarsi dai due grandi colossi mondiali quali USA e Cina che occupano il restante 98%.
Un’altra caratteristica interessante del cotone organico è che i suoi semi vengono utilizzati per l’alimentazione animale e la produzione di olio.
La coltivazione di cotone biologico è sostenibile per l’ambiente ed etico sotto l’aspetto sociale.
Per rispondere a questa domanda rimandaimo al sito www.vestilanatura.it che ha analizzato la questione in modo ineccepibile riassumendo i vantagi e gli svantaggi in una immagine molto parlante che troverete alla fine del testo:
“L’inquinamento ambientale, causato dalla coltivazione del cotone standard, è chiaramente più grave nei paesi in via di sviluppo, dove regna la disinformazione, oltre alla scarsità di leggi nazionali che tutelino ambiente e lavoratori.
Gli agricoltori sono costretti ad inquinare la loro terra, la stessa terra che procura il loro cibo, e la loro acqua, quella che usano per dissetarsi.
Spesso si ammalano e a volte muoiono proprio a causa delle lunga esposizione alle sostanze tossiche.
Spendono soldi per acquistare fertilizzanti, pesticidi, e altri prodotti chimici, e quello che avanza lo usano per curare se stessi e la propria famiglia.
Un altro fattore che rende la coltivazione intensiva di cotone una scelta socialmente sbagliata.
Chiaramente, ci riferiamo anche ad altri modelli di agricoltura intensiva, che riteniamo fondamentalmente sbagliati.
La salute umana è pesantemente influenzata dall’esposizione quotidiana a queste sostanze nocive, soprattutto laddove non vengono utilizzate maschere di protezione, o altri accorgimenti di sicurezza.
La coltivazione di cotone bio tutela quindi l’ambiente, ma allo stesso modo tutela anche gli esseri umani che lavorano in questo settore.”
Andrebbe aggiunto per onestà intellettuale che il cotone comune è praticamente scomparso a seguito dell'introduzione del cotone ogm. Sicuramente il cotone geneticamente modificato più tristemente noto è il : BT Cotton
La coltivazione del BT cotton è stato introdotto per la prima volta negli Stati Uniti nel 1996, dopo l'approvazione della United States Environmental Protection Agency (EPA). In seguito, il Bt cotton è stato adottato in molti altri paesi, tra cui l'India, dove è stato introdotto nel 2002 al fine di aumentare la produzione di filato. Oggi, il Bt cotton è coltivato in molti paesi del mondo, tra cui la Cina, il Pakistan, il Brasile e l'Australia ed ha praticamente sostituito le specie di cotone naturale ad eccezione delle produzioni organiche che rappresentano una piccolissima parte del mercato globale.
La coltivazione del BT cotton però presenta alcune criticità e può comportare alcuni rischi e pericoli ambientali e per la salute umana:
Ma anche gli aspetti economici sono importanti : inutile ricordare che si tratta di una specie geneticamente modificata sterile che obblica gli agricoltori di tutti questi paesi a comperare annualmente i semi di cotone senza poter produrre i propri semi autonomamente e questo oltre alle ripercussioni di cui ai punti precedenti obbliga gli agricoltori ad una dipendenza totale nei confronti della multinazionale proprietaria del brevetto. Credo sia inutile aggiungere che anche i pesticidi necessari alla corretta crescita del BT Cotton sono prodotti dalla stessa compagnia (la multinazionale Monsanto che detiene il brevetto del seme).
Rispondere a questa domanda a questo punto risulterà semplice poiché il cotone organico è vincente sotto ogni aspetto, da quello ambientale a quello sociale.
Alcune note marche di abbigliamento che utilizzano filati biologici di cotone preferiscono attrarre i consumatori con argomenti più seducenti quanto falsi come quello di sostenere che il cotone biologico abbia caratteristiche tecniche migliori, che sia più traspirante o che assorba meglio il sudore!
Sicuramente possiamo affermare che l’assenza di trattamente chimici influisce in modo evidente sulle caratteristiche ipoallergiche ma le altre affermazioni sono semplici operazioni di marketing.
Decidere di indossare un abbigliamento realizzato con filati ORGANICI , realizzato con attenzione nei riguardi della salute dei produttori e degli utilizzatori, è una scelta di vità che riguarda il nostro modo di porci nei confronti del pianeta e delle generazioni future.
Acquistando capi di abbigliamento organico diamo il nostro contributo alla salvaguardia dell’ambiente cercando di contribuire alla riduzione degli impatti ambientali e sociali che ogni tipo di produzione e di attività umana genera irrimediabilmente
Elbec
#escidalsentierotracciato
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