Il turismo di massa può essere sostenibile?

Nell’era del turismo di massa, dove tutti vogliono tutto e subito e possibilmente tutti insieme, è ancora possibile pensare che esista un’alternativa sostenibile?
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Nell’era del turismo di massa, dove tutti vogliono tutto e subito e possibilmente tutti assieme, è ancora possibile pensare che esista un’alternativa sostenibile?

Questo è un post provocatorio ma non troppo!

Mi piacerebbe che molti dei miei amici ambientalisti lo leggessero perché secondo me ci troveranno degli spunti su cui riflettere di cui si parla troppo poco.

Ovviamente il presupposto di partenza è che la contingenza economica attuale non permetta di avere un minor flusso turistico su di un periodo più lungo:

“Ho visto cose che voi umani ….. Cinque Torri , Dolomiti, Comune di Cortina d’Ampezzo, 29 dicembre anno 2019”

Da passo Falzarego a Pecol tutti i parcheggi sono pieni, macchine in doppia fila, ogni area di sosta o semplice slargo al lato della strada sono occupati da macchine parcheggiate, tutti gli altri in fila cercano parcheggio , qualche Porsche cerca di slalomare fra le macchine in coda.

Una delle peggiori giornate della mia vita!

Benvenuti nelle Dolomiti, dichiarato patrimonio dell’umanità dalla fondazione UNESCO, dove è oramai impossibile ascoltare il silenzio!

Ieri, chiudo il negozio e penso di andare a fare un giretto facile con gli sci. Mai stato alle Cinque Torri  ....  allora carico gli sci e vado senza cane perché penso che dovrò scendere in parte anche sulla pista battuta.

Quasi per miracolo (ma è ancora presto) riesco a trovare un posto in doppia fila in curva nel parcheggio della seggiovia che porta al Rif. Scoiattoli.

Cinque Torri Sci Alpino Cortina
Parcheggio ancora libero Seggiovia Cinque Torri

Lascio la macchina e mi dileguo nel bosco. Visto che è la prima volta che vengo qui con gli sci mi chiedo dove possa essere il sentiero ....

Cerco una traccia di sci che non tarderò a trovare poiché non è una traccia ..... è una strada larga due metri, compatta come l’asfalto, contrassegnate da macchie gialle sui lati (pipì).

Non è proprio quella sensazione di risalire nel bosco da soli in silenzio … ma del resto la pista è vicina e si sente il vociare della gente, lo immaginavo. 

Il sentiero è pieno di ciaspolatori e sciatori alpinisti che come me cercano qualcosa di diverso dallo sci in pista !

Fortunatamente arrivati alle Cinque Torri il vento aveva indurito i pendii sufficientemente da scoraggiare anche i ciaspolatori più accaniti e gli sciatori meno esperti permettendomi di restare una mezzoretta a girare fra le torri da solo …. ma MAI IN SILENZIO visto che il vicino rifugio pompava la musica che si ascolta solamente nei rifugi di montagna in inverno.

Cinque Torri Sci Alpinismo
Antelao e Croda da lago viste dalle Cinque Torri - Cortina d'Ampezzo

Dopo questa (brevissima) esperienza da solo ho proseguito verso il rif. Nuvolao reinserendomi, con gioia crescente, nel flusso di ciaspolatori e sciatori alpinisti

che come me cercavano qualcosa di diverso dallo sci in pista !

Breve sosta per ammirare il panorama in compagnia di tutti quei ciaspolatori e sciatori alpinisti che come cercavano qualcosa di diverso dallo sci in pista.

Tutti a tirar cioccolato e nocciole a sordoni e gracchi obesi e poi giù ..... con una neve ventata talmente portante che somigliava ad un solaio in cemento armato!

Nuvolao vista su Passo Giau
vista dal Rif. Nuvolao guardando verso passo Giau

Alla luce di questa esperienza fuori pista ho ripensato allo sci invernale da una nuova prospettiva rivalutandone molte specificità e chiedendomi se fosse possibile pensare ad un turismo invernale alternativo e la risposta è stata ...... NO !

Lo sci alpino deve continuare e se possibile deve essere potenziato al fine di ridurre l’impatto del flusso turistico sulle aree di montagna!

Bisogna ingrandire i parcheggi, aumentare la portata degli impianti ed i servizi in modo da incentivare il più alto numero di turisti a praticare questo sport!

Se vogliamo realmente preservare quel poco di natura e di wilderness che resta in un territorio così piccolo ed antropizzato il solo modo è quello di circoscrivere gli impatti e quindi i danni!

Se questo gigantesco flusso turistico si orientasse (come già sta succedendo col il free ride) verso attività alternative magari più adrenaliniche o semplicemente che permettano un maggiore contatto con l’ambiente, il risultato sarebbe catastrofico!

Sciatori alpinisti e ciaspolatori ovunque che tracciano declivi vergini, che entrano nei boschi delle aree protette delle SIC e dele ZPS con i loro cani che stanano lepri e pernici, cerbiatti e cervi. Tutti a far cacca in giro, a lasciar fazzolettini di carta, a far pipì, a staccar valanghe, a cogliere pino mugo, a cercar con le sonde e poi .... tutto un vociare, un bip bip di Artva  ...

L’impatto di migliaia di persone alla ricerca della wilderness è sicuramente maggiore rispetto a quello di un flusso costante di persone che si limitano a rimanere incanalati in una pista da sci oramai priva di animali e biodiversità (nonostante la musica che ascoltano sia veramente pessima)!

Questa esperienza a Cortina d’Ampezzo è stata illuminante facendomi capire che lo sci alpino è la salvezza delle aree protette e della diversità mentre ciaspolatori, sciatori alpinisti e soprattutto freerider sono, spesso a loro insaputa,i veri nemici dell’ambiente!

#escidalsentierotracciato
#elbec
#chooseyourway

Autore
Federico Sordini
Federico Sordini
CEO ELBEC
ELBEC viene fondata nel 2015 da me, Federico Sordini, montanaro DOC (Di Origine Cittadina), architetto laureato a Parigi e specializzato in architettura sostenibile a Losanna. Collaboro con le principali organizzazioni non governative internazionali in progetti di emergenza, post urgenza e sviluppo che mi portano a stretto contatto con realtà complesse in Africa, Asia e Sud America. Ambientalista attivo, Alpinista di scarso livello, Amante della Montagna.
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