La cima non ha un nome sulle carte al 25.000 ma sia per la fatica (poca neve ghiacciata quanto basta per scivolare su tutto il pendio) che per l’inutilità della salita (veramente poco soddisfacente) è stata da me battezzata Cima del Menga.
Gli ultimi metri di cresta su roccia vulcanica marcia hanno contribuito all’attribuzione del nome. La nota positiva è che l’ambiente è completamente selvaggio e non è raro vedere animali selvatici.
Dislivello 1.150m
Salita 2:45
Si procede in direzione Pian delle Risce lasciando la strada non appena passato il ponte sulla sinistra e prendendo il sentiero C.A.I. 623.
Si progue in direzione Malga Sciuota che si raggiunge in 40 minuti.
Si prosegue per Forcella Sciuota raggiungendola in una ora di cammino.
Dalla forcella si prosegue per l’alta via dei pastori tagliando a sinistra in direzione della forcella di Val Bona. Raggiunta quota 2.100 circa lasciare la traccia del sentiero e percorrere la cresta sino alla cima.
Gli ultimi 50m sono su roccia vulcanica decisamente instabile ma è possibile aggirare la roccia sulla sinistra su prato ripido.
foto: da Forcella S'ciuota verso il Sasso Bianco
Discesa 1:30 per lo stesso percorso
Ps) Il vero nome locale della cima non presente sulle carte si è scoperto essere “cima del Nane Guardia”. Immagino si posizionasse sulla cima, da cui si gode di un’ottima visuale, in cerca di bracconieri