C’è un momento preciso in cui le Dolomiti smettono di essere un patrimonio di tutti per diventare le amanti segrete di pochi intimi. Quando il sole si addormenta dietro la linea dell’orizzonte e le stelle puntellano il cielo ecco che le famose montagne diventano culle di notti intense e romantiche. Basta saper aspettare e, ovviamente, essere preparati per viverle al meglio.
Come per ogni tipo di escursione, la prima cosa da verificare quando si decide di bivaccare all’aperto sulle Dolomiti, è il meteo. Possibili perturbazioni, soprattutto se a carattere temporalesco, oltre a rendere l’esperienza poco piacevole sono estremamente pericolose per la propria incolumità. Non solo fulmini ma anche il vento, i cali improvvisi delle temperature e l’umidità sono fattori da tenere sempre in considerazione. Quando le probabilità di incontrarli sono alte la rinuncia all’escursione è d’obbligo e vale tanto quanto la conquista di una cima.
In realtà il bivacco è un'espressione molto vaga che sottintende più cose molto diverse fra loro dall'accampamento militare, al luogo di pernottamento all'aperto di alpinisti, alle strutture incustodite disseminate per tutto l'arco alpino. Nell'uso comune il bivacco in montagna, sempre possibile dal tramonto all'alba è l'allestimento di un luogo sicuro per passare la notte. Ciò può avvenire con l'uso di una tenda oppure senza. L'uso delle strutture esistenti incustodite note come bivacchi invece dovrebbe essere consentita alle sole persone che necessitano di riparo in situazioni di urgenza. Nella prassi invece i bivacchi vengono spesso utilizzati per risparmiare e non utilizzare i rifugi che invece sono a pagamento.
“Non esiste buono o cattivo tempo, ma esiste buono o cattivo equipaggiamento”. Baden Powell, fondatore del movimento Scout, era solito riproporre questa massima per sottolineare come l’attrezzatura avesse un ruolo centrale nell’affrontare le avversità.
Per prima cosa bisogna adottare un vestiario adeguato per la stagione e per l’altitudine dove si andrà a bivaccare. Capi caldi e asciutti, a cominciare dalle calze, contribuiranno a mantenere una temperatura corporea e un comfort adeguato. Se si decide di passare la notte in tenda bisogna poi conoscerne le caratteristiche per scegliere quella più adatta. La stagionalità, il valore della colonna d’acqua, la resistenza al vento sono requisiti da non sottovalutare. Inoltre, munirsi di un buon sacco a pelo idoneo alle temperature che si andranno ad affrontare e un buon materassino che riesca ad isolare bene il corpo dal terreno sono elementi base. Alla fine troverai una lista di cosa portare per dormire in un bivacco.
Tenete presente che il tempo in montagna cambia molto velocemente e l'escursione è sempre importante. Una notte in quota è sempre fresca. Berretto e piumino necessario sempre anche in estate, meglio portarsi un paio di guanti e ovviamente un buon paio di calze ed uno di ricambio.
Pantaloni che si asciughino velocemente (poliestere), giacca anti vento e anti pioggia (goretex).
Quando meteo e attrezzatura sono adatti non rimane che scegliere il luogo migliore per il bivacco e raggiungerlo quando c’è ancora luce per prepararsi al meglio. Se si è alle prime esperienze è meglio iniziare con qualcosa di soft, facilmente raggiungibile o con un punto d’appoggio non troppo lontano in caso di necessità.
Detto questo avere nei dintorni una fonte d’acqua è sempre molto utile ma è risaputo che non bisogna preparare il campo nelle immediate vicinanze. Non sono rare infatti le piene improvvise che avvengono in seguito a forti temporali anche se questi scaricano a chilometri di distanza.
Per lo stesso motivo sono da evitare gli avvallamenti, i punti che attraggono maggiormente i fulmini e le strette vicinanze di laghi o grandi specchi d’acqua. Quest’ultimi sono fonte di grande umidità che finirà per avvolgere il nostro sacco a pelo, o la nostra tenda, regalandoci una notte tutt’altro da ricordare. Ricordiamo comuque che è buona norma bivaccare ad almeno 100 metri dai corsi d'acqua e 200 da laghi e laghetti per un problema di inquinamento delle acque e disturbo del biotopo nel suo insieme.
Una tenda senza sovratelo si trasforma quasi sempre in sauna bagnando tutto. Il sacco a pelo in piuma se si bagna perde la sua termicità. Adios amigos ... una notte d'inferno! Se poi avete intenzione di bivaccare senza tenda il sacco a pelo è fondamentale e ne esistono di specifici per il bivacco. Per quanto riguarda il materassino esistono diverse scuole di pensiero. A noi piace ricordare che quelli gonfiabili posson bucarsi e in quel caso è come non averli.
Ora che tutto è pronto non rimane che rifocillare il corpo. È buona norma depurare l’acqua prima di berla (sicuramente i filtri microceramici sono i più efficaci e consentono di bere le acque meno sicure, però sono costosi. Le pillole di cloro sono sicuramente più leggere e meno ingombranti. Da usarsi solo in caso di dubbio. Se l'acqua scorre in montagna in quota è difficile sia contaminata così com’è altrettanto importante non lasciare a fine pasto avanzi di cibo nei pressi del nostro bivacco. L’olfatto sviluppato degli animali selvatici non tarderà a condurli a noi causando spiacevoli incontri. La fauna selvatica inoltre, per quanto affascinante, non dovrebbe mai essere disturbata dalla nostra presenza seppur notturna.
La presenza dell'orso al momento problematica per chiunque bivacchi in Trentino obbligano ad una cautela maggiore. Ad esempio è bene tenere il cibo in un sacco a parte, lontano dal luogo del bivacco, che dovrà essere issato con una corda su di un albero. Questa è una regola di base imparata in Canada che evita incontri notturni con orsi ed altri tipi di predatori. Alla fine dell'articolo troverai un breve memo su cosa fare per evitare incontri con l'orso.
Un altro aspetto molto importante è la toiletta. Ti consigliamo di leggere il post "facciamola pulita" dove spieghiamo tutte le regole da seguire per ridurre il proprio impatto. Ricordati di non lasciare tracce del tuo passaggio, rispetta la natura e quelli che verranno dopo di te. Anche la nostra personale avventura tra i bivacchi della Traslagorai ti piacerà sicuramente.
Ultimo aspetto da considerare poi è quello meno naturale di tutti: la legge. Il bivacco non è sempre consentito e ogni Regione, Parco e spesso comune, ha una propria regolamentazione a riguardo. Se non si vuole ricorrere in sanzioni è consigliato contattare il comune della zona scelta e chiedere informazioni sulle norme vigenti. Informarsi sui rischi e sulle normative esistenti nei luoghi prescelti per effetture un escursione è sempre un pratica reponsabile che denota sensibilità nei confronti dell'ambiente in cui si è deciso di addentrarsi.
L'accensione di fuochi è spesso vietata, l'accampamento pure, il campeggio ancor peggio ... ma il bivacco alpino è garantito per legge dall'alba al tramonto, per cui nessuno potrà mai dirvi nulla, anche se con i regolamenti dei Parchi si cerca di aggirare questa sensata norma nazionale.
Con la stagione fredda, specie in montagna, le cose si fanno più serie ma non per questo meno affascinanti, anzi. In generale valgono le regole viste fin qui ma bisogna porre maggior attenzione ai materiali che si andranno ad utilizzare in quanto il rischio di ipotermia e congelamenti è reale e da non sottovalutare. In aggiunta, qualora si decida di bivaccare all’aperto in Dolomiti nella stagione invernale, si dovrà considerare anche il grado di pendenza dell’ambiente circostante e avere un’approfondita conoscenza delle caratteristiche del manto nevoso per scongiurare le valanghe.
Non scherziamo raga! Prima di scegliere il luogo dove bivaccare in inverno informatevi bene perchè qui si tratta di lasciarci le penne. Trovare informazioni in merito è difficile, meglio usare la testa e chiedere alla gente del posto, o meglio ancora che alla gente che conosce il posto! Ps. in inverno una coperta da sopravvivenza da mettere sotto la tenda è indispensabile! Una valida alternativa, sicuramente più sicura, potrebbe essere quella di appogiarsi ad un struttura esistente. Nei rifugi CAI è sempre presente un bivacco invernale che resta aperto.
Una volta pronti per bivaccare all’aperto in Dolomiti non rimane che preparare lo zaino e uscire in attesa del crepuscolo.
P.S. Un ultimo consiglio è quello di lasciare il telefono nello zaino e usarlo solo in caso di reale necessità e di notte, di tanto in tanto, buttare fuori lo sguardo per ammirare la volta celeste. In fondo, tra amanti, ci si parla più con gli occhi che con le parole.
Quando si dorme in un bivacco o all'aperto, è importante essere correttamente equipaggiati per affrontare le condizioni meteorologiche e garantirsi un riposo confortevole e sicuro. Di seguito cercheremo di elencare una serie di cose indispensabile. Ovviamente la lista non sarà esaustiva ed ognuno dovrà adattarla alle proprie esigenze in base al luogo scelto per il bivacco.
Nella lista faremo riferimento ad alcuni prodotti e marchi specifici non a scopo pubblicitario ma unicamente per meglio aiutarvi a capire il tipo di prodotto a cui facciamo riferimento. Il mercato offre poi mille alternative altrettanto valide:
Ricorda sempre di fare ricerche dettagliate sulle condizioni della zona in cui ti accingi a bivaccare e di preparare l'equipaggiamento di conseguenza. Inoltre, sii sempre consapevole dei potenziali pericoli della zona, come la presenza di animali selvatici o l'improvvisa variazione delle condizioni meteorologiche.
L'incontro con un orso durante un bivacco può essere un'esperienza spaventosa e potenzialmente pericolosa. Se prevedi di bivaccare in un'area in cui sono presenti orsi, è importante prendere le precauzioni necessarie per minimizzare il rischio di incontri indesiderati. Ecco alcuni consigli utili:
In generale, ricorda che gli incontri con gli orsi sono rari e che la maggior parte degli orsi preferisce evitare gli esseri umani. Tuttavia, è importante essere sempre preparati e consapevoli delle precauzioni da prendere per minimizzare il rischio di incontri pericolosi.
Testo di Amos Sandri con note aggiuntive della redazione di ELBEC in grigio e approfondimento finale sull'attrezzatura da portare e cosa fare in caso di incontro con predatori durante un bivacco in montagna
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