Tre giorni meravigliosi in una terra selvaggia tutta da scoprire per sciare tra lupi ed orsi.
Sicuramente caricare la macchina per partire e percorrere i 700Km che dividono Malga Ciapela nelle Dolomiti da Rocca Caramanico fa un po’ strano!
Lasciare le Dolomiti senza neve per andare nel sud d’Italia a sciare su di un firn primaverile perfetto è sicuramente qualcosa che dovrebbe farci riflettere. Mentre qui in Dolomiti lasciamo una montagna secca e priva di neve ma piena di turisti, rigorosamente stranieri, mentre sciano indifferenti su piste completamente artificiali, in Abruzzo troviamo Appennini pieni di neve, itinerari da urlo da percorrere in totale autonomia senza praticamente incontrare nessuno.
Ma forse la cosa che maggiormente dovrebbe farci riflettere è che nonostante il cambiamento climatico e l'assoluta esigenza di passare a modelli di sviluppo poco energivori, in Dolomiti si pianificano grandi investimenti per connettere i comprensori, per aumentare le piste battute, per distruggere i pochissimi spazi rimasti ancora intatti da infrastrutture di innevamente artificiale mentre in Abruzzo si punta sul Parco Nazionale, sugli animali selvatici, sulla wilderness su di un turismo più attento alla natura e al territorio che lo ospita.
In questi tre giorni abbiamo avuto la fortuna di vedere caprioli, cervi, cinghiali, daini e camosci. Qualche falco, lepri in quantità … ma soprattutto svariati segni del passaggio del lupo, quali orme, fatte ed animali predati. Vedere il lupo è abbastanza frequente come anche sentire in estate il suo ululato, dell’orso invece nessuna traccia anche perchè probabilmente era ancora in letargo.
In questi tre gironi di scialpinismo in Abruzzo basati a Rocca Caramarico di fronte alla parete Ovest della Maiella abbiamo percorso tre itinerari magnifici con la fortuna di trovare condizioni ideali di neve dura in salita e firn primaverile in discesa sino alla macchina (zero polenta).
Partenza Passo San Leonardo 1.280m
Dislivello 1500 durata 6ore in salita 1ora in discesa (BSA) lungo l'itinerario di salita
La direttissima al Monte Amaro è una grande classica conosciuta come Rava della Giumenta Bianca.
Gita stupenda e di grande soddisfazione che parte prima con un attraversamento della faggeta, rada e facile da sciare in discesa, per raggiungere la base del grande canalone. Il canalone si percorre prima con facilità poi via via che le pendenze aumentano è necessario l’uso di rampant. A circa metà canalone si taglia sulla destra raggiungendo la forcella (un alternativa può essere quella di percorrere il più ripido canale di sinistra con ramponi e piccozza). Dalla forcella si raggiunge la cima su versante ovest con il caratteristico bivacco Cesare Mario Pelin. Noi abbiamo trovato una giornata molto ventosa che ha reso tutta la parte alta della sciata decisamente poco piacevole a causa della neve ghiacciata. Un centinaio di metri sotto la forcella invece la neve si era trasformata in ottimo firn piacevolissimo da sciare su pendenze che degradano via via sino al bosco.
Partenza Passo Godi (Rif.Scoiattolo)
Dislivello 800m+300m (BSA) 5 ore di salita e 1,5 di discesa
n.b. In relatà il monte Scalone non fa parte della Maiella ma si trova nella catena della Marsica all'interno del Parco Nazionale dell'Abruzzo.
Dal rifugio si sale il ripido spallone del monte Scalone tenendosi leggermente sulla sinistra e puntando i paravalanghe sotto la cima. Rampant indispensabili. Raggiunta la cima abbiamo sciato i 400m del versante sud che aveva scaldato raggiungendo lo Stazzo Mandruccie. Da li abbiamo risalito su dolce pendio per 300m la Valle Cupa puntando verso nord. Raggiunta la cresta si raggiunge la cima svoltando verso sud oppure si inizia a scendere lungo il pendio raggiungendo il fondo valle prima su facile pendio e poi nel bosco.
Partenza località Fonte Romana (1.250m)
Dislivello 1.200 durata (BSA) salita 5 ore discesa 1,5 dalla forcella per raggiungere il canalone centrale e proseguire lungo il percorso di salita
Dalla strada si percorre l’interminabile faggeta per circa 600m di dislivello sino a raggiungere la base del vallone. Da qui si risale il vallone scegliendo tra le due forcelle visibili dal basso, quella dritta al vallone oppure quella di destra (dove passa il sentiero estivo). Le differenze tra i due percosi sono minime anche se il canalone di sinistra è leggermente più ripido. Noi abbiamo risalito sulla destra con ramponi su neve dura per poi percorrere un breve tratto del crinale verso sinistra e raggiungere per giungere l'imbocco del canale principale. Il canale inizia dolcemente per poi impennarsi per un breve tratto oltre i 35°. Noi abbiamo trovato una neve splendida che ha reso la discesa oltre che piacevole anche facile e sicura.
Forse la parte più impegnativa è stata la discesa nella faggeta a volte molto fitta!
Ovviamente per tutte le tre uscite un solo paio di calze da scialpinismo SKIMOTECH lasciate asciugare, lontano da fonti di calore eccessive come termosifoni o stufe, al rientro serale in B&B.
Sicuramente un modello oramai collaudatissimo che non delude mai ne' in inverno pieno ne' in primavera con le temperature più alte.
Gita veramente indimenticabile!
La Maiella offre una quantità innumerevoli di canaloni, canali e canalini orientati tendenzialmente ad ovest che permettono di risalire con i ramponi e scendere su ottimo firn primaverile. Sicuramente ritorneremo a sciare in questo incantevole territorio che ha saputo veramente conquistarci e soprenderci per la sua semplicità e la sua autenticità.
Ancora una volta però, la cosa che da dolomitici ci ha maggiormente colpiti è la naturalezza e l’orgoglio con cui le persone che abitano nel Parco parlano del lupo. L’ultima mattina abbiamo trovato un cinghiale sbranato sotto le finestre della nostra locanda e il proprietario ci ha raccontato di come venissero spesso i lupi anche all'interno dell’abitato e di quanto fosse bello ed emozionante sentirli ululare nelle caldi notte estive.
Pensando agli articoli allarmistici del Corriere delle Alpi oppure del Corriere del Trentino ogni qual volta viene ritrovato un selvatico predato…ci veniva quasi da ridere!
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