Il Selvaggio Blu, a Baunei in provincia di Nuoro, è tra i trekking più difficili del nostro Paese per lunghezza, grado di difficoltà e isolamento. Un percorso adatto agli escursionisti esperti quindi, abituati a itinerari che mettono alla prova i propri limiti.
Ma è possibile percorrere il Selvaggio Blu in autonomia? In questo articolo ti diamo tutte le informazioni utili sull’itinerario e su come affrontarlo. Lo faremo basandoci sulla nostra esperienza diretta, accompagnati da una guida, quindi se vuoi cimentarti in questo trekking salva il nostro articolo tra i tuoi preferiti!
Come abbiamo già detto il Selvaggio Blu è uno dei percorsi di trekking più difficili in Italia. Si trova in Sardegna, a Baunei in provincia di Nuoro, e “nasce” come itinerario alla fine degli anni ‘80 dall’iniziativa di Mario Verrin e Peppino Cicalò, appoggiati dall’allora sindaco del paese, Pasquale Zucca.
Il Selvaggio Blu è il risultato dell’unione di diversi sentieri, tutti molto vicini al mare: da qui il nome caratteristico dell'itinerario. Queste vie impervie erano, e sono tutt’oggi, percorse dai pastori sardi e un tempo anche dai carbonai toscani. Di sicuro però non lo troverai un percorso affollato, per questo se non hai un’adeguata preparazione fisica ma soprattutto tecnica, ti sconsigliamo di affrontare il Selvaggio Blu senza guida.
L’inizio dell'itinerario è a Pedra Longa e attraverso mulattiere, guglie, piccole baie e sentieri immersi nella macchia mediterranea e si conclude a Cala Sisine.
La durata totale dell’esperienza è di 5 giorni e prevede quindi di passare quattro notti in bivaccho all’aperto. Anche per questo motivo i periodi migliori per godersi questa esperienza sono la primavera e l’autunno, quando le temperature non sono né troppo elevate né troppo rigide.
Nonostante il nome ufficiale sia Selvaggio Blu, molti identificano, erroneamente, questo percorso anche con il nome di Profondo Blu.
Come abbiamo avuto modo di spiegare, l’appellativo “Selvaggio” deriva dalla tipologia di percorsi che spesso vengono invasi dalla vegetazione della macchia mediterranea e dalla difficoltà e asperità degli stessi.
Il Blu invece identifica un’altra caratteristica particolare del percorso, ossia il fatto che affaccia quasi sempre sul mar Tirreno. Il colore del mare ha anche influenzato il secondo nome dell’itinerario, Profondo Blu, appunto.
Questa è la mappa con le tappe che abbiamo percorso con la divisione in giornate. Ovviamente esistono moltissime possibilità per cui ti consigliamo di studiare molto bene l’itinerario andando a cercare le molte tracce in formato gpx che puoi trovare sul web. Ricorda però che non basta avere una traccia gpx del Selvaggio Blu per percorrerlo in sicurezza. Continuando a leggere questo ti farai una idea più precisa delle maggiori criticità a cui dovrai porre attenzione.
Il selvaggio blu può essere percorso in diversi modi, ma indipendentemente da come deciderai di affrontare il Selvaggio Blu ricorda sempre che la grandiosità e l’austerità dell’ambiente rimangono invariate.
Per affrontare il Selvaggio Blu in totale autonomia bisogna considerare alcuni fattori importanti.
Il primo è la difficoltà a identificare il percorso che non presenta quasi mai un sentiero tracciato e che raramente è indicato con ometti e sassi incastrati sui rami. Una traccia gpx diventa indispensabile ma attenzione : il sentiero si sviluppa per quattro giorni a ridosso di imponenti pareti di calcare e il segnale rischia di rimbalzare perdendo di precisione.
Alcuni passaggi sono obbligati e pochi metri di errore potrebbero renderli introvabili. Tutte le parti alpinistiche con le calate in doppia si effettuano su soste attrezzate su ginepro, anelli cementati o spit su roccia. Un paio di passaggi in traverso richiedono qualche protezione da integrare.
Affrontare il Selvaggio Blu in autonomia implica che i quattro giorni previsti diventino di più nel caso in cui sia necessario tornare indietro o non si riesca a trovare uno dei passaggi obbligati che consente di oltrepassare le falesie che si affacciano sul mare. Questa eventualità deve essere presa in conto nel programmare l’itinerario.
Il principale problema nell’affrontare il Selvaggio Blu in autonomia però, è la totale mancanza di reperibilità di acqua tranne in due punti fuori dal tracciato e che potrebbero essere secchi a secondo della stagione.
Ecco perché molte delle persone che decidono di fare il Selvaggio Blu in autonomia si affidano almeno ai servizi logistici di base di due società operanti sul territorio. Queste società di logistica offrono pacchetti completi ma anche un servizio di base minimo che consiste nell’approvvigionamento in acqua che verrà trasportata nei campi notte precedentemente concordati.
Starà a voi però arrivarci nei tempi concordati.
Questa è la scelta dove l’ingaggio fisico e mentale è supportato dalla certezza, sempre che si riesca a raggiungere il campo concordato nei tempi stabiliti, di trovare l’acqua necessaria ad affrontare la tappa successiva.
Per questo tipo di servizio si può prendere contatto con le due sole agenzie abilitate all’erogazione di questo servizio:
Cliccando sul link potrai vedere i vari pacchetti, ma prima continua a leggere per sapere cosa attende ed essere preparato per richiedere il servizio giusto.
Se non pensate di avere la capacità tecnica di affrontare un sentiero così difficile come il trekking del Selvagio Blu ma siete fisicamente capaci di affrontare passaggi esposti di via ferrata, calate in doppia, trekking di 8 ore consecutive in clima mediterraneo e su territorio sconnesso e tecnico … allora potete contattare una guida alpina e farvi accompagnare in questa splendida esperienza, da un professionista.
L’opzione di percorrere il Selvaggio Blu con una guida non toglie nulla al fascino di questi ambienti unici, all’ingaggio fisico e all’esperienza. Anzi può essere un elemento molto piacevole concentrarsi sulla difficoltà tecnica e fisica senza doversi occupare dell’orientamento, inoltre una guida competente vi fornirà informazioni e saprà arricchire la vostra esperienza rendendola ancora più speciale.
Solitamente le guide si affidano ai servizi di logistica che permettono di ridurre il carico degli zaini e facilitare la camminata. Il servizio di logistica base può essere modulato a piacere ma generalmente consiste nel trovare dei contenitori stagni ( a volte portati via mare) a volte via terra nei campi di pernotto stabiliti. Questi contenitori dovranno essere preparati il giorno prima della partenza dal vostro gruppo e divisi in giornate. Ogni giorno vi verrà consegnato il contenitore corrispondente a quel giorno con acqua e cibo. Tutto il resto lo portate voi sulle vostre spalle. Alcune possibilità consentono di avere oltre che la consegna del cibo anche delle tende, riducendo ulteriormente il peso sulle vostre spalle anche se una tenda estiva per due persone di qualità non supera il kilo e mezzo.
Il servizio “all included” che viene offerto da entrambe le agenzie prevede una doppia consegna:
La sera troverete nei punti concordati oltre alle tende e all’acqua anche una tanica di acqua calda per lavarsi e un’ottima cena preparata in contenitori termici stagni da consumare sotto le stelle.
Si può avere anche dell’ottimo “cannonau” ma attenti a non abusarne altrimenti la tappa del giorno dopo potrebbe essere ancora più impegnativa.
La mattina vi verrà consegnata la colazione oltre che l’acqua per la giornata e un pranzo al sacco a base di frutta e verdure locali.
Se avete una certa età, amate la natura ed il trekking ma un po’ di confort non vi fa schifo, se non avete più nulla da dimostrare a voi stessi e volete vivere in sicurezza una bellissima avventura di sei giorni in una natura veramente selvaggia .. allora questa opzione per voi potrebbe essere la più adatta!
Vista la difficoltà del percorso e la necessità di trascorrere diversi giorni all’aperto, dotarsi del giusto equipaggiamento è fondamentale, così come farsi seguire da un escursionista con esperienza anche nella fase di preparazione.
I cambi devono essere ridotti all’essenziale per lasciare spazio ai viveri e all’acqua che dovranno bastare per diverso tempo: anche per questo è indispensabile avere esperienza nella pratica dell’escursionismo ed essere preparati ad ogni evenienza.
L’obiettivo principale è quello di ridurre al minimo il peso da trasportare senza rinunciare alle cose fondamentali:
Zaino 40-50L
Sacco a pelo di peso medio-leggero (temperatura comfort intorno ai 5-10 gradi, non portate vecchi sacchi a pelo che ingombrano un sacco e fanno freddo.
Materassino in poliuretano o autogonfianti (a me l’autogonfiante si è bucato il primo giorno e ho dormito sui sassi per 5 notti. Sempre poliuretano se dovete acquistarlo.
Imbrago, due moschettoni a ghiera, una corda da 70m per tutto il gruppo, discensori, NDA (ma se vi affidate ad un aguida, valutate l’equipaggiamento con lei)
Caschetto da arrampicata
Lampada frontale
Tazza, piatto, posate
Scarpe da trekking collaudate, meglio basse per avere maggiore sensibilità ma con suola dura perché si viaggia su roccia tagliente. Infradito per la sera
Giacca in Gore-Tex leggera
Piumino leggero
Felpa in cotone o pile leggero
2 magliette
Pantaloni con rinforzi susedere e ginocchia
Calze e mutande
Costume da bagno
Bandana tipo fascia o copricapo leggero tipo il nostro sottocasco
Cappello, crema ed occhiali da sole
Repellente per insetti (indispensabile)
Asciugamano in microfibra e piccola toilette con il necessario
Bastoncini (meglio evitare se possibile)
Powerbank
Ovviamente i piedi vanno messi nelle condizioni di poter camminare a lungo e comodamente: per questo abbiamo indossato calze da trekking estivo, dei calzini bassi e in lana merinos leggera che assicurano un’elevata traspirabilità e tengono il piede sempre asciutto. Proprio per questa particolare leggerezza e la capacità di tenere l’umidità lontana dalla pelle, le calze Elbec possono considerarsi anti vesciche. Noi abbiamo usato un solo paio di calze da Trekking della linea Tech senza mai cambiarlo anche grazie alle proprietà antiodore, antisudore ed antibatteriche della lana merinos.
La cosa peggiore che vi possa succedere durante il Selvaggio Blu è dover rinunciare a causa delle vesciche! Arrivate allenati. Allenatevi con le vostre calze anti vesciche, le solette e le scarpe che andrete ad utilizzare in modo da essere sicuri di non avere imprevisti. Nessun cambiamento all’ultimo momento per quanto riguarda questi tre elementi. Poi la sera sciacquare i piedi e tenerli all’aria. Per sicurezza... meglio avere cerotti anti vescica nello zaino!
Esistono molte possibilità per dividere il Selvaggio Blu in tappe e molteplici varianti, compresa una versione più diretta con molti passaggi tipo via ferrata.
Noi abbiamo percorso la classica Selvaggio Blu quella che utilizza unicamente sentieri di pastori, scale di ginepro e qualche calata.
Al di fuori della prima giornata e dell'ultima le altre tre sono lunghe giornate di trekking dalla mattina al tramonto. Abbiamo indicato otto ore ma è tutto relativo perchè le doppie richiedono tempo e più è grande il gruppo più richiedono tempo. Quindi si tratta di giornate piene non necessariamente di sola camminata ma anche di disarrampicata, piccolo tratti di arrampicati mai difficili ma dove bisogna usare le mani, qualche passaggio più tecnico da fare protetti con caschetto ed imbrago e poi le solite calate spesso lunghe e nel vuoto.
L’impegno economico richiesto dall’esperienza del Selvaggio Blu, o Profondo Blu, dipende dal periodo dell’anno in cui lo vorrai affrontare (primavera e autunno sono comunque in bassa stagione per il turismo tipico della regione) e ovviamente dai mezzi che sceglierai per raggiungere l’inizio dell’itinerario.
Affrontando il Selvaggio Blu in Sardegna in autonomia senza guida, ovviamente, risparmierai il costo di questo servizio. Se, nonostante la spiegazione dettagliata che ti abbiamo fornito, preferisci avvalerti del supporto di un escursionista esperto, i prezzi sono in media di 700-800 € a persona per i sei giorni di Selvaggio Blu a cui spesso viene aggiunta una giornata in più di calate a picco sul mare da Bacu Padente per raggiungere la Grotta del Fico ed dopo la visita speleo essere recuperati in barca.
Se vuoi vedere qualche immagine che forse meglio di mille parole può farti capire cosa sia il Selvaggio Blu ecco un piccolo estratto della nostra esperienza nell'estate del 2021. Il video è stato realizzato da Marcello Villani ma è stato privato dell'audio per pubblicarlo visto che non si era il possesso del copyright musicale. Buona visione.
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