n.d.r. Questa che state per leggere doveva essere la scintilla che avrebbe fatto scoppiare la gang faida tra Simone Foglia dei Valcamonica Splitboarder e Luca Albrisi degli Inglorious Splitboarder. Gli areali in cui si muovono le due gang erano sufficientemente a contatto per far scattare le rivalità ma visto che Luca e Simone si conoscono bene e si stanno pure simpatici ... invece della gang faida è saltata fuori una bellissima doppia intervista dal titolo: "Snowboarding is not a crime" firmata Eva Toschi!
Chi sei, cosa fai e dove abiti
Mi chiamo Simone Foglia, ho 33 anni abito a Piancamuno in Vallecamonica (BS). Faccio l'elettricista da 15 anni e fin da bambino avevo questo forte sentimento che mi pervadeva l'animo quando vedevo arrivare la neve. Il posto più vicino dove trovarla tutto l'anno erano le nostre care montagne.
Da grande finalmente mi sono potuto trasferire dal mio paese natale (Chiari) in Vallecamonica dove vivo attualmente: una scelta controcorrente in un'era in cui le valli si spopolano per cercare le comodità della pianura.
Inoltre mi diverto a scattare foto e cercare di fermare i momenti più belli che la natura sa regalarci interagendo con le realtà locali quando c'è necessità di documentare qualcosa di particolare.
Partiamo dall’inizio. Quando hai iniziato a fare splitboard e, soprattutto, perché?
Ho iniziato a fare splitboard nel 2015. Dopo anni e anni a scendere piste battute la voglia di uscire dalla solita routine per avere un contatto più intimo con la natura e tornare alle origini ha preso il sopravvento.
Le prime soluzioni erano le ciaspole con la tavola in spalla. Con il passare degli anni le splitboard hanno avuto una crescita dal punto di vista tecnico che ci ha permesso di svoltare completamente.
Regular o goofy?
Goooofyyyyyyy!!!
Per i fissati del materiale, dicci che tavola e che attacchi usi
Tavola Jones Solution 165W (un bolide pazzesco) e attacchi Spark R&D.
Come definiresti il tuo approccio alla splitboard?
Come ti dicevo prima l'approccio alla splitboard parte da una necessità di avere un contatto più profondo con la natura.
L'uomo come essere vivente non è stato progettato per stare rinchiuso in una fabbrica, ma bensì per affrontare le sfide del mondo selvaggio e riuscire in qualche modo a sopravvivere.
Posso affermare che la split è uno strumento necessario per sopravvivere alla frenesia della vita moderna, per uscire dagli schemi, per godere appieno di ogni fase che sia la dura salita o l'appagante discesa, cercando di avere un impatto sull'ambiente davvero minimo.
Canali incazzati o boschetti gonfi?
Canali incazzati (ma anche i boschetti gonfi hanno il loro perchè)
Vetta o linea?
Linea: si disegna su un foglio bianco qualcosa di elementare ma allo stesso tempo elegante...si torna un po’ bambini.
Pellata infrasettimanale con il/la tuo/a socio/a o uscita nel week end con una vagonata di amici?
Splitboard Valcamonica è fatto soprattutto da vagonate di amici che arrivano un po’ da tutta la provincia o addirittura molte volte da altre regioni per condividere questa passione stupenda.
Siamo in costante aumento e il gruppo più affiatato può contare su di una ventina di persone tutte straordinarie tra cui i co-founder di Splitboard Valcamonica Maurizio Garatti e Massimo Fontana, tra i primi in valle a sfoggiare un attrezzo così particolare che non si era mai visto prima.
Un aumento di cui parlavo prima così importante che abbiamo dovuto pensare a degli eventi per poter radunare i tanti appassionati (che chiedono di poter venire con noi) coinvolgendo le Guide Alpine locali per poter avviare dei percorsi che iniziano con il Safety Camp (sicurezza sulla neve) e terminano durante la primavera con delle vere e proprie uscite in ambienti davvero unici con ai piedi le nostre splitboard; vedi l'Adamello Experience di qualche anno fa.
Il tuo posto del cuore dove andare con le pelli
Il luogo del cuore si chiama giardino segreto (Zona Ghiacciaio Pisgana per chi conosce). Ed è appunto top secret.
Dicci un aggettivo che descrive Luca come splitboarder
Luca è sicuramente selvaggio!
Rampant nello zaino o a portata di mano?
Rampant sempre nello zaino, anche quando ci sono metri di neve fresca. Non si sa mai...
Un posto dove non sei mai stato ma dove andresti anche domani
Splittare in qualche posto unico come Canada o Alaska giu di lì.
Dicci una canzone che ascolti o che fischietti mentre scendi in fresca
Blitzkrieg Bop dei Ramones
Stai pellando e davanti a te incontri dei ciaspolatori che ti stanno rovinando la traccia. Cosa gli dici?
Si lasciano andare avanti i ciaspolatori durante la discesa e sul più bello una surfata di neve fresca (in faccia) alzata dalle tavole gli farà capire tante cose...la vendetta è un piatto che va servito freddo ;-)
Qual è la conclusione perfetta di una giornata post powder?
Un bel terzo tempo a cui noi siamo molto affezionati tra birrette ed amici nei peggiori bar camuni!
Qual è il tuo modello preferito di calze Elbec?
Skimo Tech ! Le abbiamo collaudate alla perfezione e sono veramente un ottimo prodotto che resiste agli odori sgradevoli e nauseabondi che si creano durante la fusione nucleare che avviene nei nostri piedi durante ogni uscita...pazzesche!!!
Chi sei, cosa fai e dove abiti?
“Chi sei” è la domanda più difficile del mondo dai!
Potrei dire che, in un modo o nell’altro, sono un essere in costante evoluzione, per fortuna. Abito a Peio (per ora), sono uno snowboarder/splitboarder e mi occupo di documentarismo e scrittura soprattutto in ambito outdoor, ambientale e sociale.
Partiamo dall’inizio. Quando hai iniziato a fare splitboard e, soprattutto, perché?
Saranno ormai una decina d’anni che ho iniziato a usare le split.
Le prime che ho provato però non mi convincevano del tutto, i materiali erano ancora un po’ approssimativi e quindi le sensazioni, soprattutto in discesa, non erano proprio il top.
Quindi ho continuato in parallelo con l’approccio “old-school”, ciaspole e tavola in spalla; in questo modo potevo sempre contare sull’affidabilità della mia tavola solida in discesa, sopratutto per le linee più impegnative.
Da quando invece i materiali sono stati perfezionati ho iniziato a usare esclusivamente la split.
Regular o goofy?
Goofy is not snowboarding. (Hahahaha)
Per i fissati del materiale, dicci che tavola e che attacchi usi.
Ho due set-up principali montati su split Korua Escalator+ 157cm. Uno soft con attacchi Spark Arc Pro e scarpone K2 Aspect e uno hard con attacco Spark Dyno e scarpone Atomic Backland modificato con molle Phantom.
Devo ammettere che da quando ho iniziato a testare il set-up hard lo scorso inverno, uso prevalentemente quello.
Le ragioni sono diverse, come ad esempio, precisione, agilità, leggerezza ma anche perché mi piace sperimentare e avere più stimoli possibili.
Al momento rimane comunque un set-up abbastanza sperimentale che sto perfezionando pian piano.
Come definiresti il tuo approccio alla splitboard.
Il mio approccio in split, come in snowboard, è sempre stato quello di adattarmi alle situazioni che per me significa cercare di fare dalle cose più semplici a quelle più impegnative cercando il momento giusto e con belle vibre nell’aria.
Il “momento giusto” per me significa non solo a livello ambientale ma anche a livello personale e di sensazioni.
Canali incazzati o boschetti gonfi?
Tutto, tutto, tutto, ma - come dicevo - al momento giusto e con le giuste sensazioni.
Non potrei mai scegliere in modo esclusivo tra una delle due situazioni.
Adoro da sempre il ripido e le linee impegnative ma sono anche “treeriding addicted” senza speranza…
Vetta o linea?
Sempre fedele alla linea, se poi c’è anche la vetta bene, altrimenti pazienza.
Ingloriousplitboarder docet.
Pellata infrasettimanale con il/la tuo/a socio/a o uscita nel week end con una
vagonata di amici?
Bhe, diciamo che anche in questo caso mi piacciono entrambe le cose però, potendo scegliere, sempre meglio durante la settimana onde evitare troppo affollamento e alimentare un po’ di sana sociopatia. Hahaha…
Il tuo posto del cuore dove andare con le pelli.
Adoro la val di Peio - non a caso mi sono fermato qui - perché offre sia l’alta montagna che boschetti di vario genere.
Il best spot dello scorso inverno super nevoso è stato il bosco dietro casa, dove potevo andare a pellare partendo direttamente dalla porta d’ingresso.
Tanta neve, tante linee e praticamente nessun altro.
Powder a km 0…il top!
Cosa pensi dei ragazzi di Splitboard Valcamonica?
I ragazzi di Splitboard Valcamonica sono sempre gasati!
Sono davvero un bel gruppo di amici e vedo che continuano a esplorare posti nuovi diffondendo l’entusiasmo per lo splitboarding. Grandi!
Rampant nello zaino o a portata di mano?
Dipende dai periodi e dalla gita.
Comunque spesso no rampant e quando li porto è più probabile che siano nello zaino che a sballonzolanti in giro.
Un posto dove non sei mai stato ma dove andresti anche domani.
Alaska. Ma ci vorrei andare avendo a disposizione un po’ di tempo, sia per la quantità di possibilità che propone sia per ammortizzare l’impatto ambientale del viaggio.
Dicci una canzone che ascolti o che fischietti mentre scendi in fresca.
Solitamente quella che ascoltavo la mattina in macchina e mi rimane “attaccata” tutta la giornata.
Stai pellando e davanti a te incontri dei ciaspolatori che ti stanno rovinando la traccia. Cosa gli dici?
“Uella ciao, buona giornata!”
Non mi sembra così grave una traccia di risalita rovinata, e poi per più di 15 anni quello con le ciaspole ero io, quindi…
Qual è la conclusione perfetta di una giornata post powder?
Ovviamente birretta reidratante e ricca di sali…
Qual è il tuo modello preferito di calze Elbec?
Skimo Tech, mi sembra un ottimo compromesso di materiali!
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