I migliori itinerari trekking invernali sulle Dolomiti I migliori itinerari trekking invernali sulle Dolomiti

I migliori itinerari trekking invernali sulle Dolomiti

Alcuni consigli su quelle che per noi potrebbero essere le migliori escursioni invernali in Dolomiti
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Per tutti gli appassionati di trekking, le Dolomiti sono sempre una garanzia, in estate come in inverno. Con l'avvicinarsi della stagione fredda, abbiamo pensato per voi a dei percorsi che riteniamo i migliori itinerari trekking invernali da fare sulle Dolomiti, ce n’è davvero per tutte le esigenze. 

Dopo esserti munito di tutto il necessario, tra cui le nostre calze da trekking invernali e i corrispettivi accessori, sei pronto per partire alla scoperta delle Dolomiti.

Per chi si volesse avventurare, è bene sapere che le Dolomiti sono un insieme di gruppi montuosi della catena principale alpina, comprese tra il Trentino Alto Adige, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, nonché parte del patrimonio materiale dell'umanità dell'UNESCO. Inutile ricordare che la percentuale maggiore in termini di superficie totale dolomitica ricade nella regione del Veneto ed in particolare nella provincia di Belluno (dove viviamo e lavoriamo anche noi!)

Le Dolomiti offrono davvero diversi spunti per escursioni trekking indimenticabili.

n.d.r ATTENZIONE: Il post è stato scritto dalla Redazione di ELBEC ma dopo la rilettura, F.Sordini il titolare di Elbec, ha deciso di aggiungere dei commenti che abbiamo volutamente lasciato in grigio e in virgolettato per agevolare la lettura e non confondere il lettore.

LE NOSTRE PROPOSTE PER LE TUE ESCURSIONI INVERNALI SULLE DOLOMITI

OBEREGGEN IN VAL D'EGA

Partendo dall’Alto Adige, troviamo ben 20 chilometri di sentieri da trekking; alcuni dei quali non troppo impegnativi dato che sono fattibili anche dai bambini e quindi adatti alle famiglie. 

  • Una meta da non perdere per famiglie e non, è sicuramente il Lago di Carezza.
    Con una lunghezza di circa 7,5 km e una durata di 2 ore, il sentiero è facilmente percorribile visto il dislivello di appena 160 metri; perfetto quindi per famiglie con bambini.

Ammirabile da ogni suo lato passeggiando lungo il sentiero che lo circonda, il Lago di Carezza offre ai suoi visitatori un paesaggio davvero suggestivo.

Si raccomanda di munirsi di scarponi tecnici per il trekking invernale e, non meno importanti, calze termiche per il trekking invernale. Ricordiamoci che stiamo pur sempre camminando in mezzo alla neve. 

Per i più curiosi, appena sopra il sentiero, c’è il Labirinto del Latemar: paesaggio lunare composto di pietre e detriti rocciosi che, durante gli anni, sono caduti dalle pareti del Latemar. 

  • Un’alternativa è l’escursione per arrivare al rifugio alpino Oberholz.

Lunga 2.5 chilometri su sentiero pedonale, si parte dal parcheggio superiore in direzione del rifugio. 

Un buon allenamento in vista delle escursioni su itinerari più impegnativi. 


"Consigliamo sempre di informarsi prima di partire, sulle condizioni di innevamento e sulla meteo. Ramponi sempre nello zaino e, a seconda della quantità di neve, in caso anche pala, sonda e ArtVa. Per le informazioni contattate l'Ufficio Turistico di zona oppure l'ufficio delle Guide Alpine oppure chiamate il numero verde 800.22.13.25 di Montagna Sicura. Se pensate di non essere pronti per un uscita in ambiente invernale non esitate a contattare delle Guide Alpine Professioniste che sapranno accompagnarvi permettendovi di godervi l'escursione evitando di correre inutili rischi."

FERRATA LUNGO IL GHIACCIAIO DELLA MARMOLADA

Per i più temerari si passa subito alle cose serie. Ci troviamo tra Trento e Belluno, nel ghiacciaio della Marmolada.
Escursione di un certo livello d’intensità, ma per noi una delle migliori escursioni trekking sulle Dolomiti

Niente scherzi, qui bisogna partire ben organizzati: ramponi, piccozza, imbracatura, corde e magari uno dei nostri berretti in lana fatti a mano, o le fasce paraorecchie perché lì le temperature non scherzano.

L’itinerario è il seguente: dopo aver lasciato la macchina a Passo Fedaia qui un tempo si poteva prendere la bidonvia dei Pian dei Fiacconi che però non esiste più come del resto non esiste più il rifugio portato via da una valanga nell'inverno del 2021, il sentiero da seguire è il 606 dove poi si risale fino a Forcella Marmolada attraversando i resti ancora presenti del ghiacciaio.

Si procede tramite la via ferrata e, arrivati a 3200 m, inizia il bello: il tratto del ghiacciaio, dove tornerà utile l’attrezzatura menzionata in precedenza. 

Raggiunta Capanna Penìa e salutat Carlo Budel, ci troveremo dopo aver sceso la Schena del Muul, di fronte alla ripida discesa attrezzata con cavo.

Raggiunto il ghiacciaio sottostante si continua a scendere evitando i crepacci rigorosamente di conserva per raggiungere il Rifugio Ghiacciaio Marlolada per poi ridiscendere slegati sino al punto di partenza.

n.d.r.La fatica e la stanchezza una volta arrivati sono notevoli, ma la soddisfazione è impagabile. Questa escursione anche se può essere effettuata da Giugno a Ottobre è stata proposta come escursione invernale per l'ambiente, le temperature e le attrezzature necessarie.


"Ovviamente chi conosce questa montagna sa benissimo che questa escursione non può essere effettuata in inverno a meno di avere eccezionali capacità alpinistiche che esulano da questo post che parla di escursioni e non di alpinismo invernale. Questo itinerario è percorribile da giugno ad ottobre con attrezzatura alpinistica da ghiacciaio. Consigliamo sempre di informarsi prima di partire sulle condizioni di innevamento e sulla meteo. In particolare per questo itinerario consigliamo vivamente di contattare una guida alpina professionista che vi sappia accompagnare specie nella parte crepacciata che a seconda delle condizioni della neve e delle temperature può risultare molto pericolosa. In caso contattateci attraverso il form del sito e potremmo mettervi in contatto con delle Guide Apine UIAGM di fiducia. E' un servizio che non facciamo generalmente ma visto che la Marmolada è la nostra montagna e abbaimo tante guide alpine fra i Testimonial del nostro marchio ... lo faremo con piacere!"

In uscita dalla cresta ovest verso Punta Penia 3348mIn uscita dalla cresta ovest verso Punta Penia 3348m
Dalla Schena de Mul in discesa verso il ghiacciaioDalla Schena de Mul in discesa verso il ghiacciaio
Verso forcella Marmolada alle prime luci dell'albaVerso forcella Marmolada alle prime luci dell'alba


ESCURSIONE AL RIFUGIO CRODA DA LAGO

Se ci troviamo a Cortina d’Ampezzo, l’escursione trekking che conduce al Rifugio Croda da Lago è una di quelle da non perdere. 

Il Lago Federa in questo periodo dell’anno è completamente ghiacciato, ma è anche questa una delle caratteristiche che lo rende suggestivo e diverso da come siamo abituati a vederlo in estate. 

Il Rifugio Palmieri è sfortunatamente chiuso in inverno (è invece aperto durante tutta l’estate fino all’autunno inoltrato) ma, c’è un ma, è aperta Malga Federa che offrirà tutti i servizi necessari al vostro rinvigorimento (informazione da verificare prima di iniziare l'escursione).

Per raggiungere il Rifugio in inverno, ci si impiega all’incirca 3 ore di cammino per apprezzare al massimo il panorama delle Dolomiti Ampezzane. 

Nulla di impossibile, ma bisogna tenere conto degli 865 metri di dislivello totale che richiedono un notevole sforzo fisico se si conta la distanza da percorrere e la neve sotto ai nostri piedi che, si sa, rallenta e appesantisce un po’ il tutto. 

Armiamoci di attrezzatura e di buona pazienza, sarà un’esperienza indimenticabile.

Raggiunto il parcheggio di Campo di Sotto (Lago Pianozes), indossiamo i nostri scarponcini invernali e partiamo alla volta della strada forestale 432

Dopo poco la strada inizia cautamente a salire, passando prima per la sorgente Aga Benedetta e poi il ponte Federa. 

Una volta usciti dal bosco, ci troviamo già a 1816 metri dove la strada per Malga Federa si fa più diretta. 

A pochi passi dalla Malga, scrutiamo la Croda da Lago. Proseguiamo di poco e… siamo arrivati. Ci siamo meritati un bel pranzo.

C’è chi decide di fermarsi e chi decide di proseguire; 

In qualsiasi caso il percorso del ritorno è il medesimo dell’andata, ovviamente al contrario. 

Per chi decide di proseguire, il sentiero da seguire è sempre il 432 ma si deve tenere conto che la strada per il rifugio Croda Da Lago non è accessibile come la precedente e bisogna quindi munirsi di ciaspole e di buone calze per non avere i piedi freddi

Il panorama però, come sempre, ripaga ogni singola fatica.


"Consigliamo sempre di informarsi prima di partire sulle condizioni di innevamento e sulla meteo. Ramponi sempre nello zaino e a seconda della quantità di neve anche pala, sonda e ArtVa. Se le condizioni della neve lo consentono vi consigliamo una escursione con le ciaspole ma contattate l'Ufficio Turistico di zona oppure l'ufficio delle Guide Alpine oppure chiamate il numero verde 800.22.13.25 di Montagna Sicura per sapere cosa vi aspetta nel preciso momento in cui effettuerete l'escursione. Le condicioni della neve sono estremamente variabili e potreste rapidamente passare da neve polverosa (ciaspe) a crostone ghiaccciato (ramponi). Se pensate di non essere pronti per un uscita in ambiente invernale non esitate a contattare delle Guide Alpine Professioniste che sapranno accompagnarvi permettendovi di godervi l'escursione evitando di correre inutili rischi. A Cortina d'Ampezzo le Guide Alpine non mancano!"

Sempre meglio avere dei ramponi quando le condizioni della neve non permettono una progressione in sicurezzaSempre meglio avere dei ramponi quando le condizioni della neve non permettono una progressione in sicurezza

ESCURSIONE INVERNALE AL RIFUGIO LARESEI 

Se si cerca un escursione trekking meno impegnativa ma altrettanto suggestiva nel cuore delle Dolomiti, l’escursione al Rifugio Laresei è quello che fa per voi. 

Ci troviamo a Passo Valles, tra il Veneto e il Trentino e, nota positiva, il rifugio Laresei è aperto anche d’inverno

L’itinerario è meno impegnativo di quello visto in precedenza, ma non per questo meno bello o da sottovalutare. Anzitutto indispensabili abbigliamento e attrezzatura tecnici come al solito. Anche le calze sono importanti, qui spieghiamo perché.

Altro carta a favore: troviamo ben due punti di appoggio. Si tratta del Rifugio Capanna Passo Valles alla partenza e il Rifugio Laresei all’arrivo. 

Il dislivello è sicuramente meno pesante dei precedenti, parliamo di 220 metri in salita per un totale di 2 ore e mezza tra andata e ritorno. 

L’escursione inizia nel parcheggio in cima al Passo Valles.

Per l’itinerario, basterà osservare i numerosi cartelli posti per segnare il percorso da seguire. 

Ci si incammina lungo il sentiero 568 e il tracciato è segnalato da paletti rossi che distinguono il percorso pedonale da quello della pista da sci. 

Si prosegue in dolce e costante salita, fino ad arrivare a Forcella Predazzo. 

Non manca tanto, i cartelli con la via da seguire ce lo segnalano. 

Arrivati al Rifugio Laresei offre una vista panoramica a 360° a Cima Predazzo, ci troviamo a 2260 metri. 

Il rifugio aperto estate e inverno, offre un ottimo servizio di ristoro e, su richiesta, in inverno offre anche il servizio di trasporto in motoslitta.

Con la pancia piena siamo pronti per affrontare un'oretta di camminata che ci accompagnerà alla base, da dove siamo partiti. 

Le Dolomiti offrono, oltre al trekking, itinerari di MTB tra Marmolada, Pordoi e Civetta.

Adesso sta a voi, avete solo l’imbarazzo della scelta, ce n’è per tutti i gusti. Non dimenticate di dare un’occhiata anche ai migliori trekking sulle dolomiti da fare in estate.

Autore
 Redazione Elbec
Redazione Elbec
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